Sostenuta da numerosi di donatori, la ristrutturazione del vecchio edificio abbandonato di Largo Flaiano regala alla città Il Faro, esempio di solidarietà e di bellezza

E’ stato inaugurato nel pomeriggio di venerdì 6 giugno Il Faro di Fondazione Giacomo Ascoli, l’immobile un tempo degradato di largo Flaiano oggetto  da parte della fondazione di un’accurata ristrutturazione conservativa, finanziata da grandi e piccoli donatori, che ne farà sede e alloggio di realtà per la cura dei tumori infantili.

Un regalo alla città con particolare attenzione verso la cura dei bambini affetti da patologie oncoematologiche, il sostegno all’Oncoematologia pediatrica di Varese e la promozione della ricerca scientifica per debellare le malattie oncologiche specialmente del linfoma pediatrico non Hodgkin.

PER CHI È NATA LA NUOVA PALAZZINA

Nella nuova palazzina di Largo Flaiano troveranno innanzitutto alloggio le famiglie dei pazienti ricoverati nelle tre camere protette di lunga degenza presso l’Ospedale Del Ponte, al 5^ piano del padiglione Leonardo – progettate e cofinanziate dalla Fondazione, oggi in attesa solo dei collaudi – ma anche medici ricercatori e specializzandi dell’Università dell’Insubria, grazie a una convenzione con l’Ateneo che assicura un canone di locazione calmierato rispetto ai prezzi correnti.

UN TAGLIO DEL NASTRO EMOZIONANTE

E’ stato un taglio del nastro emozionante quello a cui hanno partecipato numerose autorità, a cominciare dal governatore Attilio Fontana, il sindaco Davide Galimberti, e il prefetto Salvatore Pasquariello, accompagnati dagli onorevoli Maria Chiara Gadda e Alessandro Alfieri, dal sottosegretario regionale Raffaele Cattaneo, dai consiglieri regionali Emanuele Monti, Samuele Astuti e Romana Dell’Erba, dal consigliere provinciale Michele Di Toro, dagli assessori comunali Roberto Molinari e Andrea Civati e dall’ex rettore dell’Insubria, Renzo Dionigi.

«Arrivare a questo traguardo è stata un’impresa lunga, difficile, faticosa ma anche esaltante, perché le preoccupazioni per il dilatarsi dei tempi e dei costi si sono risolte grazie alla grande risposta solidale di coloro che hanno compreso e condiviso l’importanza del progetto, la serietà e la determinazione della Fondazione per portarlo a compimento – ha commentato Marco Ascoli, presidente della Fondazione che porta il nome del figlio Giacomo, scomparso a 12 anni per un linfoma non Hodgkin – Un sostegno che ci ha permesso di superare ogni difficoltà ed ostacolo ed allo stesso tempo ci ha stimolato a fare sempre meglio, per portare a Varese cure di eccellenza e migliorare la qualità di vita dei bambini affetti da patologie oncoematologiche e delle loro famiglie impegnate nel percorso di cura».

OTTO APPARTAMENTI PER DARE BELLEZZA ALLA LOTTA CONTRO IL CANCRO PEDIATRICO

Dopo la benedizione di monsignor Gabriele Gioia, prevosto di Varese, i partecipanti hanno potuto visitare gli uffici della Fondazione e delle altre associazioni impegnate nel sostegno dei malati al pian terreno. A essi si aggiungono lavanderia e servizi accessori al piano seminterrato, dove sono state conservate le originali volte a botte in mattoni delle cantine e, soprattutto, gli 8 appartamenti, funzionali e luminosi, già completamente arredati, ai piani superiori.

Sei appartamenti bilocali al primo e secondo piano – tre per piano – riservati all’Università, e due appartamenti, i più spaziosi, al piano attico, ricavati recuperando il sottotetto, con un taglio in facciata caratterizzato da grandi vetrate per le famiglie dei bambini ricoverati. «È questa apertura che moltiplica la luce a dare all’edificio le sembianze e le funzioni di un Faro, come approdo dove rigenerarsi – spiega l’architetto Elena Brusa Pasquè, che ha progettato la riqualificazione della struttura e ne ha diretto i lavori –  L’ampio panorama sulla città e sulle Prealpi è pura bellezza, che contribuisce a rasserenare e facilita il recupero delle forze di chi affronta il percorso di cura accanto al proprio bimbo».

UNA RISTRUTTURAZIONE IMPEGNATIVA

Una ristrutturazione impegnativa e complessa, partita a dicembre 2021 e in cui le esigenze di conservare le originalità della struttura, dalle possenti mura alle preziose cementine, ha incontrato esigenze di modernità e di efficienza energetica, dall’uso dei led verticali e orizzontali all’inserimento dell’ascensore e di accorgimenti che rendono l’intero stabile completamente accessibile e inclusivo.

Il Faro è una struttura che accoglie e rigenera, nata da un grande lavoro di squadra in cui professionisti, tecnici e maestranze hanno dato il massimo: «I ringraziamenti all’architetto Elena Brusa Pasquè e al suo staff, come Marco Melino per il  coordinamento sicurezza in fase di progetto ed esecuzione e il collaudatore di opere strutturali Riccardo Aceti. si uniscono a quelli riservati a Edil Napoli per la parte edile, a Varese Controlli per la progettazione e la direzione lavori degli impianti elettrici ed idraulici, realizzati rispettivamente da Express service ed Mdr impianti, pure preziosissimi. Ringraziamenti doverosi anche per gli ingegneri Riccardo Perucchetti e Gabriele Meda per la parte strutturale, Alessandro Vicari per le lavorazioni metalliche interne ed esterne, la Fito Consult che ha donato e curato tutta la parte garden e Arredo più e Tacconi design per gli arredi».

STRUTTURA APERTA ANCHE SABATO 7 PER CHI HA DONATO

Dopo l’inaugurazione di venerdì pomeriggio e la visita in anteprima riservata, lo scorso 3 giugno, ai cento volontari di Fondazione Giacomo Ascoli, Il Faro, cui ha contribuito anche la Fondazione Cariplosarà aperto ai donatori –  su invito – anche durante la giornata di sabato 7 giugno, con visite guidate alla struttura e l’investitura di Capitani e Cavalieri del Faro, i maggiori sostenitori di quest’impresa. Fra loro l’Arcobaleno di Nichi, in memoria di Nicholas Bertolla, che da anni raccoglie fondi per i due appartamenti all’ultimo piano all’interno del Faro: «Siamo convinti che avere vicino tutto l’amore della propria famiglia aiuti i bambini a salire il primo gradino verso la guarigione – ha ricordato Elena Bertolla – continueremo a lavorare per dare alle famiglie la possibilità di restare unite e vicine al loro bimbo malato durante le cure».

Durante la giornata di sabato 7 giugno saranno consegnati ai donatori i rewards della campagna di crowdfunding per cui si ringraziano Nicora Garden, Mottalini Miele e Pasticceria Bacilieri. Mentre altre visite seguiranno nei prossimi giorni per amici, fondi e sostenitori di Fondazione Giacomo Ascoli.